Si utilizza un tool dotato di piccolissimi aghi che vengono usati per le sopracciglia tatuate, o anche un dermografo per realizzare lo stesso effetto.

A differenza del tatuaggio, il microblading sfrutta dei pigmenti che sono atossici e anallergici ma anche assorbibili dalla pelle. Vengono quindi smaltiti dalla pelle dopo alcuni mesi (la durata del microblading dipende sia dalla pelle della persona che effettua il trucco, sia dalla tecnica usata).
In ogni caso la durata del microblading è un grosso punto di vantaggio. Dopo alcuni mesi è possibile scegliere se modificare la forma e il colore o far tornare le sopracciglia naturali, ad esempio, e quindi è possibile tornare indietro.

A differenza di quanto avviene col tatuaggio che, come sappiamo bene, è permanente.
Una seduta di microblading può durare da una a due ore, a seconda della complessità del lavoro: richiede la progettazione del disegno, la pulizia delle sopracciglia, la scelta del colore e l’esecuzione vera e propria del trattamento.

Il microblading non è doloroso, anche se la soglia del dolore è soggettiva; può essere applicata una crema anestetica prima di cominciare. A circa 1-2 mesi dal microblading è possibile sottoporsi ad una seduta di ritocco per mantenere al meglio il risultato.